opposizione alla nuova regola di sblocco delle telefonate
T-Mobile e AT&T si sono schierate contro la proposta della FCC che prevede l’obbligo di sbloccare gli smartphone entro 60 giorni dall’attivazione. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni riguardo alle conseguenze per i consumatori, come evidenziato in un documento presentato da T-Mobile il 17 ottobre.
preoccupazioni espresse da T-Mobile
Nella sua comunicazione, T-Mobile ha sottolineato che i consumatori potrebbero subire effetti negativi in seguito all’implementazione della nuova regola. In particolare, l’operatore ha indicato che i clienti con piani prepaid vedrebbero una riduzione dei sussidi compresa tra il 40% e il 70%, sia per i dispositivi economici che per quelli più costosi, come il Moto G, il Samsung A15 e l’iPhone 12. L’azienda ha avvertito che un obbligo di sblocco dei dispositivi potrebbe forzare i fornitori a limitare la propria offerta a telefoni di prezzo inferiore e, spesso, a prestazioni minori. Inoltre, l’implementazione di questa regola potrebbe eliminare definitivamente i programmi che offrono smartphone gratuiti.
argomentazioni contro l’autorità della FCC
T-Mobile contesta anche la legittimità della FCC nel forzare tale regola di sblocco. L’operatore afferma che le proprie politiche di sblocco sono trasparenti e non ci sono prove di danni ai consumatori derivanti da esse.
la posizione di AT&T sulla questione
Analogamente, AT&T ha manifestato preoccupazioni riguardo all’impatto negativo che una regola del genere potrebbe avere sui prezzi degli smartphone e sulle opzioni di finanziamento flessibili per i consumatori. Sia T-Mobile che AT&T hanno espresso forti obiezioni alla proposta, lasciando incerto il futuro dell’implementazione della nuova regola della FCC.
principali attori coinvolti
- T-Mobile
- AT&T
- FCC (Federal Communications Commission)
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