Nella serata di martedì 24 settembre, la proposta di referendum sulla cittadinanza ha superato il traguardo delle 500.000 firme, cifra necessaria per far avanzare l’iter. Il testo sarà ora esaminato dalla Corte Costituzionale, che valuterà la proposta di modifica della legge, e, in caso di esito favorevole, avvierà l’effettivo referendum. È fondamentale osservare come il digitale, e in particolare la firma tramite SPID, abbia trasformato radicalmente la raccolta firme, consentendo una partecipazione attiva senza precedenti da parte dei cittadini.
la rivoluzione delle firme digitali: spid e oltre
La partecipazione popolare alla raccolta di firme ha conosciuto una svolta significativa con la legge di bilancio del 2021, che ha portato alla creazione di una piattaforma online certificata per questa attività. Successivamente, con il DPCM del 9 settembre 2022, sono stati definiti i criteri della piattaforma digitale per le iniziative referendarie. Prima di tali modifiche, le 500.000 firme necessarie dovevano essere raccolte esclusivamente tramite moduli cartacei, vidimati dal Comune di riferimento.
Questi moduli erano utilizzabili solo nell’area di competenza del comune che li aveva approvati, e per raccogliere le firme erano necessarie apposite postazioni, richiedenti anche l’occupazione di suolo pubblico, unitamente alla presenza di un pubblico ufficiale che attestasse la validità delle firme. Era altresì indispensabile identificare univocamente il cittadino attraverso dati come nome, cognome, luogo e data di nascita, comune di residenza ed estremi del documento di identità.
un record di firme
Con le attuali condizioni, è evidente che raggiungere un numero così elevato di firme per indire un referendum non fosse un’impresa semplice, considerando spesso i tempi ristretti a disposizione. L’Italia era stata persino condannata dal Comitato dei Diritti Umani dell’ONU nel 2019 a causa delle restrizioni che ostacolavano la partecipazione dei cittadini alla vita politica. Dal 2022, il cambiamento è evidente: il sito del Ministero della Giustizia dispone di una piattaforma per sostenere referendum e leggi di iniziativa popolare, dove le firme possono essere raccolte attraverso SPID, CIE (Carta Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Questi metodi di autenticazione certificata consentono di raccogliere rapidamente tutte le informazioni necessarie per identificare chi intende partecipare attivamente con la propria firma. Nel 2021, si era già percepita la potenzialità della firma digitale con la proposta di referendum per la depenalizzazione della cannabis: quello è stato il primo caso in cui era stata consentita la firma tramite SPID, sebbene utilizzando una piattaforma costruita ad hoc con notevoli sforzi tecnici e spese per validare le firme.
Con il sistema attuale, che è più efficiente e gestito direttamente dallo Stato, è stata raggiunta una vera impresa record: le 500.000 firme sono state raccolte in meno di 20 giorni. L’impennata del numero di firme è stata notevole, specialmente nell’ultima settimana, grazie agli appelli da parte di personaggi pubblici che hanno aumentato la visibilità del referendum.
Durante il picco di raccolta, si è registrata una media di circa 10.000 firme all’ora, e, per rendere l’idea, circa 200.000 firme sono state raccolte solo nelle giornate del 23 e 24 settembre, creando così un sovraccarico sulla piattaforma ministeriale, che è diventata irraggiungibile per diverse ore.
come essere cittadini attivi online
Le firme raccolte per il referendum sulla cittadinanza dimostrano l’efficacia e la comodità degli strumenti digitali, che semplificano la vita non solo ai cittadini, ma anche alle istituzioni. È opportuno considerare gli strumenti utili per la gestione delle identità digitali, essenziali per una partecipazione consapevole.
- Come fare lo SPID
- Come fare lo SPID ai minorenni
- Come trasferire lo SPID su un altro telefono
- Come funziona IO, l’app della pubblica amministrazione
- CIE: cos’è e come funziona la Carta d’Identità Elettronica
Lascia un commento