il declino di google home: problematiche e funzionalità perse
Il panorama di Google Home e delle sue funzionalità è in continua evoluzione, e non sempre in positivo. Dal lancio del primo speaker nel 2017, l’entusiasmo iniziale ha lasciato spazio a un crescente disappunto riguardo alla diminuzione delle capacità operative della piattaforma. Ad oggi, molti utenti si sono resi conto di un declino significativo nella comprensione dei comandi vocali e nell’offerta di funzionalità.
perdita di funzioni chiave
Un chiaro esempio di questo trend è rappresentato da alcune funzionalità essenziali che Google ha deciso di rimuovere, lasciando molti utilizzatori disorientati. A gennaio, l’azienda ha annunciato l’eliminazione di 17 funzioni da Google Assistant, con impatti diretti per i dispositivi Nest/Home. Tra queste modifiche ci sono:
- Riproduzione e controllo di audiolibri da Google Play Libri.
- Impostazione e utilizzo di sveglie multimediali e radiosveglie.
- Funzionalità relative alle ricette.
- Gestione dei cronometri.
- Comandi vocali per inviare messaggi al gruppo Famiglia Google.
- Controllo delle email e della gestione eventi su Google Calendar.
- Supporto per meditazione con Calm.
- Sparizione dei controlli vocali per Fitbit.
Questi cambiamenti hanno suscitato preoccupazioni in merito al futuro della piattaforma e al modo in cui potrebbe continuare a servire i propri utenti.
disfunzioni e incomprensioni
Oltre alla riduzione delle funzionalità, gli utenti segnalano anche una terribile diminuzione delle performance del sistema. Comandi che prima venivano interpretati correttamente ora necessitano di ripetizioni multiple. Questo porta a frustrazioni nel tentativo di utilizzare la domotica, come ad esempio durante la richiesta di azioni basilari come spegnere le luci o chiudere le tende. Le routine, progettate per facilitare l’interazione, spesso smettono improvvisamente di funzionare, causando ulteriori disagi.
un futuro incerto per google home
Il futuro delle linee di prodotti Google, tra cui gli speaker Nest e i vari dispositivi di assistenza, appare nebuloso. Alcuni esperti hanno ipotizzato che con l’emergere di nuovi modelli linguistici come Gemini, ci sia lo spazio per una revisione globale delle capacità di questi dispositivi. L’adozione di queste innovazioni potrebbe richiedere tempo, lasciando gli utenti in una sorta di limbo tra l’attesa di progressi e il disappunto per l’attuale stato delle cose.
In conclusione, l’attuale situazione di Google Home sembra indicare un futuro dove la necessità di evoluzione è fondamentale, ma l’effettivo progresso è incerto e potrebbe far sentire gli utenti come se stessero utilizzando sempre più soprammobili piuttosto che dispositivi utili e intelligenti.
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