TL;DR
- Il CEO di Microsoft AI ha suscitato polemiche paragonando Internet a un “freeware” per l’addestramento di intelligenza artificiale.
- Ha suggerito che il “contratto sociale” di Internet consente l’uso illimitato dei contenuti pubblici per l’addestramento di AI.
- La comunità online ha reagito fortemente, vedendo la sua posizione come un’errata interpretazione del fair use e una mancanza di rispetto per i diritti dei creatori di contenuti.
Mustafa Suleyman, amministratore delegato di Microsoft AI, è recentemente diventato oggetto di accese discussioni a seguito di una dichiarazione controversa rilasciata durante l’Aspen Ideas Festival. Egli ha affermato che Internet funziona sostanzialmente come “freeware” per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, suscitando forti critiche da parte di creatori di contenuti e utenti.
le dichiarazioni di suleyman e la polemica
contenuti online e proprietà intellettuale
Durante un’intervista, l’argomento dell’addestramento di AI con contenuti online è stato sollevato, soprattutto dato il pubblico composto da molti autori, e facendo riferimento all’uso di trascrizioni di video di YouTube da parte di OpenAI per allenare i suoi modelli.
suleyman e la questione della proprietà intellettuale
L’intervistatore ha chiesto chi dovrebbe possedere la proprietà intellettuale in tali casi e come dovrebbero essere strutturati gli accordi commerciali. Ha insinuato che le aziende di AI potrebbero “rubare” la proprietà intellettuale del mondo.
Per quanto riguarda i contenuti già presenti sul web aperto, il contratto sociale di tali contenuti dagli anni ’90 è stato quello del fair use. Chiunque può copiarli, ricrearli e riprodurli. Questo è stato “freeware”, questa è stata la comprensione. Esiste una categoria separata dove un sito web, un editore o un’organizzazione giornalistica ha esplicitamente detto di non strisciare o raccogliere i suoi contenuti per altri scopi se non per indicizzarli affinché altre persone possano trovare quei contenuti. Questa è un’area grigia e penso che si risolverà attraverso i tribunali.
la reazione della comunità online
Le parole di Suleyman sembrano indicare che i sviluppatori di AI possano utilizzare liberamente la vasta quantità di dati disponibili online per allenare i loro modelli, trascurando le complesse questioni legali ed etiche riguardanti la proprietà dei contenuti e i diritti di utilizzo. Il fair use permette un uso limitato di materiali protetti da copyright per scopi come la critica, l’insegnamento o la ricerca, ma l’uso massiccio di contenuti per sviluppare modelli AI va oltre questi limiti, specialmente quando vi sono chiari motivi commerciali.
La comunità online ha reagito duramente alle dichiarazioni, e molti utenti su X (precedentemente Twitter) hanno ripostato il video con i loro commenti sulle opinioni di Suleyman. Figure di spicco dell’industria tecnologica, come Tom Warren, hanno questionato i doppi standard di Microsoft, chiedendosi se l’azienda sarebbe stata a proprio agio nel vedere il sistema operativo Windows trattato come freeware.
Altri, come l’artista Denman Rooke, hanno sottolineato la differenza tra visualizzare o scaricare opere d’arte online e usarle per fini commerciali senza permesso, evidenziando che quest’ultima pratica equivale a un furto.
implicazioni per creatori di contenuti e aziende di AI
Internet è pieno di contenuti creati da giornalisti, artisti e molti altri che dipendono dal guadagno derivante dal loro lavoro. Quando le aziende di intelligenza artificiale utilizzano questi contenuti per addestrare i loro modelli senza permesso, sottraggono valore ai creatori originali senza compensarli.
L’intervistatore ha paragonato questo a un autore che si riferisce ad altri libri mentre scrive il proprio. L’autore non paga gli autori dei libri di riferimento, ma deve comunque acquistare i libri o pagare le tasse della biblioteca.
il punto di vista di suleyman sul costo dell’informazione
Suleyman ha argomentato che il costo di produzione dell’informazione sarebbe presto sceso quasi a zero grazie all’IA. Tradizionalmente, creare informazione era costoso, ma i modelli d’IA possono potenzialmente ridurre il costo della produzione di informazione a quasi nulla.
partnership e accordi di licenza di openai
Va osservato che OpenAI ha recentemente intensificato gli sforzi per assicurare accordi di licenza con importanti testate giornalistiche e piattaforme online, incluso Reddit, per utilizzare i loro contenuti nell’addestramento dei modelli GPT.
conclusione
Il dibattito evidenzia l’urgente necessità di linee guida chiare e standard etici nel campo dell’IA, sollevando anche questioni più ampie sul futuro dell’economia dell’informazione e sulla necessità di adattarsi a un panorama tecnologico in rapida evoluzione.
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