Robert Triggs / Android Authority
Una nuova legge in Giappone mira a promuovere la concorrenza nel mercato degli app store, mirando al dominio di Apple e Google.
Il provvedimento vieta pratiche come la restrizione delle vendite di app di terze parti, la priorità ai propri servizi nei risultati di ricerca e la limitazione delle opzioni di pagamento.
La legislazione dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2025 e le violazioni potrebbero comportare multe salate.
Il parlamento giapponese ha approvato una legge storica mercoledì, ufficialmente intitolata “Legge sulla promozione della concorrenza per software specifici per smartphone”. Questa normativa risponde direttamente alle preoccupazioni riguardo la limitata concorrenza e scelta dei consumatori, in particolare per quanto riguarda i sistemi operativi iOS di Apple e Android di Google, che dominano il mercato degli smartphone.
Questa legislazione, che riecheggia alcuni aspetti del recente Digital Markets Act (DMA) europeo, mira a impedire a giganti tecnologici come Apple e Google di monopolizzare le vendite e le operazioni delle app sulle rispettive piattaforme, una pratica generalmente conosciuta come “gatekeeping”.
La Fair Trade Commission del Giappone si occuperà di identificare le aziende soggette a questa nuova legge e di garantirne la conformità richiedendo rapporti di conformità regolari e un monitoraggio continuo.
In caso di violazione delle nuove normative, queste aziende affronteranno multe considerevoli — il 20% del fatturato domestico del servizio offensivo, che può aumentare al 30% se il comportamento anticoncorrenziale persiste. Queste sanzioni rappresentano un aumento sostanziale rispetto alle attuali penalità antimonopolio in Giappone, che sono fissate al 6% del fatturato ottenuto tramite pratiche sleali.
implicazioni della nuova legge giapponese per le aziende tecnologiche
Essenzialmente, questa legge mira a smantellare le barriere che hanno a lungo favorito i giocatori dominanti, creando un campo di gioco più equo per tutti i partecipanti all’ecosistema delle app. Si prevede che ciò incoraggi la concorrenza sui prezzi, portando a costi più bassi per i consumatori e promuovendo l’innovazione nel mercato.
La legge affronta anche le preoccupazioni riguardanti l’uso improprio dei dati degli utenti. Proibisce alle aziende tecnologiche di utilizzare i dati acquisiti, come le informazioni sull’uso e i numeri di vendita, per ottenere un vantaggio sleale nella competizione con i servizi di terze parti.
Le nuove regolamentazioni specificano che le aziende identificate come “fornitori designati” non possono impedire ai fornitori di terze parti di offrire i propri app store, utilizzare sistemi di fatturazione di terze parti o fornire articoli tramite siti web.
Inoltre, non possono discriminare ingiustamente gli sviluppatori di app o limitare l’uso di browser di terze parti. Analogamente all’Europa, il Giappone desidera che gli utenti possano modificare facilmente le impostazioni predefinite e avere una scelta tra servizi simili per browser e motori di ricerca.
Prevista per entrare in vigore entro la fine del 2025, questa legislazione rispecchia gli sforzi di regolamentazione visti in altre parti del mondo. Il Digital Markets Act dell’Unione Europea, completamente attuato a marzo, e le recenti azioni legali del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti contro le grandi aziende tecnologiche, illustrano una spinta globale verso un controllo più rigoroso dei mercati digitali.
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