Siri ottiene una marcia in più con ChatGPT: Apple collabora con OpenAI, ma detta le condizioni

Dopo mesi di attesa e indiscrezioni, Apple ha finalmente annunciato una collaborazione con la startup AI OpenAI, volta a integrare le funzionalità di ChatGPT in Siri su iPhone, iPad e Mac. Questa integrazione rappresenta solo una delle numerose nuove funzionalità di AI lanciate durante l’evento WWDC dell’azienda sotto il marchio Apple Intelligence.

Integrazione di ChatGPT con Siri

Lancio di iOS 18 e nuove capacità di Siri

Con il lancio di iOS 18 entro la fine del 2024, sarà possibile interagire con Siri utilizzando comandi in linguaggio naturale simili al chatbot Gemini di Google su Android. Questo sviluppo rappresenta un salto significativo per Siri, trasformandola da un assistente strutturato in rigido a un chatbot AI conversazionale.

Siri non si affiderà ai modelli di OpenAI per la maggior parte delle risposte. Sarà Siri stessa a decidere quando non riesce a gestire una domanda o un comando, chiedendo all’utente se desidera passare la richiesta a ChatGPT. Se l’utente acconsente, un pop-up apparirà per confermare la gestione della domanda da parte di ChatGPT e visualizzerà un disclaimer che invita a “controllare informazioni importanti per eventuali errori”. Inoltre, sarà possibile condividere immagini o documenti con il chatbot oltre ai consueti prompt testuali.

Utilizzo dei servizi di OpenAI e caratteristiche opzionali

Non sarà necessario avere un account OpenAI per utilizzare questa nuova integrazione Siri-ChatGPT. Sarà possibile collegare il proprio account ChatGPT Plus per sbloccare funzionalità a pagamento come l’accesso illimitato al modello di linguaggio GPT-4o. Attualmente, la versione gratuita di ChatGPT offre solo un numero limitato di risposte GPT-4o ogni poche ore.

Nuove funzionalità di scrittura basate su ChatGPT

Oltre a Siri, Apple ha annunciato la possibilità di invocare ChatGPT negli strumenti di scrittura disponibili nelle app iOS e macOS. Una nuova funzione denominata “Compose” permetterà di generare testi, da racconti della buonanotte a lettere di presentazione professionali, in modo simile alla funzione “Help Me Write” di Google già disponibile in Gmail e Docs.

Sicurezza dei dati e privacy

Quest’anno segna una deviazione significativa dalla strategia usuale di Apple di mantenere l’elaborazione AI confinata ai singoli dispositivi. I modelli di linguaggio basati su cloud comportano rischi intrinseci di sicurezza dei dati e privacy, ma rappresentano l’unica via per sfruttare appieno il potenziale dell’AI moderna. Modelli di linguaggio all’avanguardia come la famiglia GPT di OpenAI richiedono potenza computazionale a livello di centri dati, non di singoli smartphone o computer desktop.

Apple assicura che le richieste e i dati non saranno registrati, anche se l’utente acconsente a condividere i suoi prompt con ChatGPT. Nel blog ufficiale di OpenAI è specificato che gli indirizzi IP degli utenti saranno oscurati. Con queste misure, Apple spera di placare eventuali preoccupazioni sulla privacy.

Discussioni con Google e modelli AI alternativi

Rapporti iniziali suggerivano che Apple avrebbe concesso in licenza i modelli AI Gemini di Google, ma quelle discussioni sono ancora in corso dietro le quinte. Google detiene una forza unica disponendo di diversi modelli di dimensioni diverse, alcuni dei quali possono funzionare interamente su dispositivo. La serie Pixel 8 e Galaxy S24, ad esempio, utilizza Gemini Nano per alimentare funzionalità selezionate come “Summarize” nell’app Pixel Recorder.

Apple utilizza già l’AI on-device per compiti come la conversione del parlato in testo e una nuova funzione di replicazione della scrittura manuale chiamata “Smart Script”. L’interesse di Apple nell’acquisire i modelli di Google potrebbe indicare che deve ancora raggiungere il livello delle funzionalità di Gemini in tutti gli aspetti.

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