In un mondo sempre più digitalizzato, le applicazioni mobile giocano un ruolo fondamentale nell’offrire soluzioni innovative per varie sfide quotidiane, soprattutto nel campo dell’accessibilità. Una nuova applicazione denominata Whispp si prefigge l’ambizioso obiettivo di offrire una voce a chi soffre di disabilità nel parlare, tramite un processo che consente di amplificare la propria voce o di ricrearla ex novo. Presentata in occasione del Mobile World Congress 2024, quest’app si rivela uno strumento promettente per coloro che affrontano difficoltà nella comunicazione verbale.
come funziona whispp?
Il funzionamento di Whispp inizia con la registrazione della voce dell’utente, che può poi scegliere se ampliare e rendere più chiara la propria voce o optare per una preimpostata, creata appositamente dall’app. L’opzione di amplificazione si limita ad aumentare il volume e a ridurre il rumore di fondo, producendo un file audio condivisibile. L’aspetto più innovativo di Whispp risiede nella capacità di ricreare la voce originale dell’utente, partendo da registrazioni preesistenti o nuove, conservando stile e accento personali. Questa funzionalità si rivela particolarmente utile per chi prevede potenziali problemi di voce o linguaggio.
l’impressione di whispp
La tecnologia alla base di Whispp ha suscitato impressioni favorevoli durante una dimostrazione, in cui è stata evidenziata la capacità dell’app di trasformare sussurri appena udibili in una voce forte e naturale, senza tracce di artificialità. Nonostante sia un dato di fatto che la ricreazione della voce richieda l’accesso a registrazioni precedenti, l’app offre anche una funzionalità di chiamata interna, permettendo ai suoi utenti di comunicare con i propri cari utilizzando la voce migliorata. Disponibile gratuitamente su piattaforme Android e iOS, Whispp propone un abbonamento mensile di $19.99 per l’uso della funzione di chiamata.
In sintesi, Whispp emerge come uno strumento promettente e inclusivo, progettato per abbattere le barriere comunicative delle persone con disabilità nel parlare, arricchendo così il panorama delle applicazioni dedicate all’accessibilità.
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