Apple è riconosciuta come una delle aziende più ricche al mondo, con risultati finanziari che superano di gran lunga quelli di altre grandi corporazioni. Nel corso dell’ultimo trimestre, il produttore dell’iPhone ha registrato entrate per 119,58 miliardi di dollari, una cifra che mette in prospettiva l’immensa portata economica dell’azienda. Rispetto ad altre metriche di valutazione aziendale, come il market cap, che si attesta intorno ai 3 trilioni di dollari, il fatturato di Apple rivela una dinamica commerciale ancora più impressionante.
il fatturato annuale di apple
Nel 2023, il fatturato annuale di Apple ha raggiunto i 383,29 miliardi di dollari, collocando teoricamente l’azienda al 41° posto tra le economie mondiali, posizionata tra Hong Kong e il Sudafrica secondo i dati del Pil del Fondo Monetario Internazionale. Questo confronto sottolinea come le entrate di Apple superino la produzione economica di nazioni sviluppate come la Nuova Zelanda, la Finlandia e il Portogallo, oltre a economie minori come la Bulgaria, la Lituania e il Qatar, ricco di petrolio.
In particolare, Apple eccelle nel settore dei servizi digitali, con introiti pari a 85,2 miliardi di dollari nel 2023, un valore che sorpassa le vendite combinate di hardware Mac e iPad, le quali si sono attestate a 57,6 miliardi di dollari. Questi dati enfatizzano la transizione dell’azienda verso un modello di business fondato sui servizi digitali.
le pratiche fiscali di apple
Nonostante la vasta rete distributiva e la necessità di navigare tra le fluttuazioni valutarie e le diverse aliquote fiscali globale, Apple ha mostrato un’abilità notevole nel gestire le proprie obbligazioni fiscali. Nel passato, grazie al Tax Cuts and Jobs Act del 2017, è riuscita a riportare negli Stati Uniti 252 miliardi di dollari dei suoi guadagni esteri, approfittando di un’aliquota ridotta del 15,5%. Nel 2023, l’effettiva aliquota fiscale globale dell’azienda è stata solo del 14,7%, inferiore sia all’aliquota societaria statunitense del 21% che alle aliquote fiscali personali di molte nazioni.
Apple ha saputo sfruttare leggi fiscali internazionali favorevoli per minimizzare le proprie imposte, soprattutto attraverso la creazione di filiali in territori con regimi fiscali vantaggiosi. Ad esempio, ha incanalato guadagni in Irlanda, approfittando di un’aliquota fiscale notevolmente inferiore, fino a quando pressioni dell’Unione Europea non hanno obbligato l’azienda a rivedere le sue pratiche e a trasferire la residenza fiscale di due delle sue principali filiali irlandesi a Jersey, preservando la propria strategia di ottimizzazione fiscale.
Queste manovre sottolineano l’approccio strategico di Apple verso la gestione fiscale, evidenziando come l’azienda abbia navigato con destrezza attraverso le complessità del sistema fiscale globale, pur sostenendo di operare sempre nel rispetto delle leggi vigenti.
Lascia un commento