L’UE Minaccia Apple di Azioni Decisive se le Modifiche all’App Store Non Sono Sufficienti

alla riforma digitale dell’UE e alle ripercussioni sul settore tecnologico

Le nuove disposizioni del Digital Markets Act

Con l’intento di conformarsi al Digital Markets Act dell’Unione Europea, Apple ha recentemente annunciato una serie di modifiche per le versioni europee di iOS, App Store e altre piattaforme legate al suo ecosistema digitale chiuso. La risposta a tali aggiornamenti, però, sembrerebbe lontana dall’essere positiva. Stakeholders vari hanno interpretato l’iniziativa come un esempio di ‘compliance ostile’, trovando eccessivamente onerosi i nuovi termini proposti da Apple.

Valutazioni e possibili azioni dell’UE

Il Commissario Europeo per il Mercato Interno, Thierry Breton, ha manifestato che dal 7 marzo le autorità inizieranno a valutare le proposte delle aziende e a raccogliere feedback da parte di terzi. In caso di soluzioni giudicate inadeguate, l’UE ha espressamente dichiarato di non esitare nell’attuare misure incisive. Un portavoce della Commissione Europea ha rifiutato di commentare tali annunci, ma ha ribadito l’incoraggiamento ai gatekeeper designati di sincerarsi del riscontro delle loro proposte con terze parti coinvolte.

Le critiche agli aggiornamenti proposti

Non solo le autorità europee ma anche molte aziende concorrenti hanno sollevato dubbi riguardo gli aggiornamenti progettati da Apple. Sebbene la compagnia abbia aperto le porte di iOS a store di app alternativi e a sistemi di pagamento in-app differenti entro l’UE, la struttura proposta sembra mantenere un regime ingiusto e gravoso. Sotto la critica vi è il mancato rispetto dello spirito del Digital Markets Act, lasciando agli sviluppatori un’illusoria libertà di scelta.

Esempio dei disagi per gli sviluppatori è l’imposizione, da parte di Apple, di una tassa per la tecnologia di base, che ammonta a €0,50 per ogni account utente all’anno, anche qualora gli sviluppatori decidano di non impiegare l’App Store o il sistema di pagamento di Apple. Un onere che pesa tanto sui servizi di app di grande portata, come quelli forniti da Meta e Spotify, quanto sugli sviluppatori indipendenti che dovessero raggiungere una popolarità inaspettata. Tali requisiti si stanno dimostrando un deterrente nella considerazione di nuove modalità commerciali alternative al consolidato sistema di affari con Apple.

Thierry Breton
Commissione Europea
Meta
Spotify

Il comparto tecnologico e digitale si trova ad affrontare sfide normative significative, che necessiteranno di un’attenta navigazione tra le esigenze di conformità legale e il mantenimento di un ambiente competitivo ed equo.

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